Carenza di ferro, che fare?

Come l'alimentazione può aiutarci in caso di anemia da carenza di ferro

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La carenza di ferro è tra le forme di anemia più diffuse nella popolazione mondiale e interessa uomini e donne di ogni fascia d'età. Ci sono periodi della vita in cui si è più soggetti a questa carenza come l'adolescenza, la gravidanza e l'allattamento. I sintomi più diffusi sono: astenia, mal di testa, pallore, irritabilità e fragilità di unghie e capelli. Questa carenza può dipendere da molti fattori, ma certamente l'alimentazione gioca un ruolo cruciale per il corretto apporto di questa sostanza nel nostro corpo. Il ferro è un minerale presente in abbondanza nel nostro organismo e la fonte principale per mantenerne giusti livelli sono gli alimenti sia di origine vegetale (in questo caso si parla di ferro non emico) sia di origine animale (in questo caso si parla di ferro emico). Per aiutare l'assorbimento del ferro non emico, si consiglia di consumare durante il pasto vitamina C come per esempio succo di limone che può essere usato per condire le verdure oppure nell'acqua che si consuma a pasto, ma anche inserire alimenti che ne contengono in grandi quantità come peperoni, broccoli, kiwi e agrumi. Ci sono poi alcuni accorgimenti da mettere in pratica come consumare latte, caffè, tè, cioccolato e tisane lontano dai pasti in quanto contengono sostanze che potrebbero ridurre l'assorbimento del ferro a livello intestinale.

Queste sono solo alcune indicazioni di massima ma è importante che in caso di carenza ci si rivolga a uno specialista dell'alimentazione che potrà analizzare e correggere le abitudini alimentari per riportare questo importantissimo elemento ai livelli corretti.

 

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